COPPIA DI BODHISATTVA, SCULTURE LIGNEE LACCATE E DORATE – Tarda dinastia Ming, sec. XVII. Misure: 40x168x40 cm.
L’
intervento di restauro della coppia di bodhisattva cinesi ha tenuto conto in primis della natura delle opere e dell’autenticità dei materiali impiegati nella tecnica decorativa originale.
Descrizione
Le sculture rappresentano una coppia di bodhisattva realizzati in legno scolpito, laccato e dorato. Le figure nella posizione stante con espressione solenne presentano sul capo uno chignon di capelli blu e orecchie dai lunghi lobi. Lunghe tuniche drappeggiate lasciano scoperto parte del petto ed i piedi nudi, poggianti su base adornata da una doppia corona di petali di loto.
Stato di conservazione
Le sculture presentavano un cospicuo accumulo di polveri sulle superfici. Un precedente intervento, consistente nella stesura di una vernice scura ricopriva la doratura che appariva opaca e presentava accumuli nelle zone degli intagli.
Diverse stuccature, debordanti e alterate cromaticamente, erano presenti.
Inoltre su tutta la superficie, dorata e policroma, si evidenziavano abrasioni e scalfitture.
Alcune porzioni del basamento erano disassemblate ed il supporto presentava importanti fenditure. Altre porzioni di legno risultavano mancanti.
Infine era presente un attacco da parte di insetti xilofagi sul supporto del basamento.
Il restauro
Il restauro delle sculture ha richiesto una completa rimozione delle vernici alterate e delle stuccature debordanti con puliture meccaniche e chimiche.
Dopo questa operazione si è proceduto con l’intervento di consolidamento del supporto ligneo:
– le fenditure presenti sono state colmate e si sono riposizionati ed incollati gli elementi scollati e disassemblati;
– si è consolidato il supporto ligneo del basamento.
– Infine si sono realizzate puntuali integrazioni con oro in conchiglia (detto anche “oro in pastiglia” ovvero polvere d’oro impastata con gomma arabica) sulle abrasioni della doratura e sulle stuccature realizzate.
Il restauro della coppia di bodhisattva cinesi è stato eseguito per conto di “Il Ponte casa d’aste“.